La salute no-profit
Sarebbe bello un giorno, poter contare su una classe medica, paramedica e alternativa, che non esegue più visite, trattamenti e sedute a pagamento . Il paziente, non essendo più “cliente”, si rivolge alla figura professionale di riferimento in modo sereno e fiducioso, vista l’assoluta mancanza di altri interessi, ovvero del lucro, del profitto. Il paziente nuovamente al centro del processo di guarigione, potrà contare sulla competenza e sul buon senso olistico di una figura professionale concentrata e appassionata del proprio lavoro. Il professionista sarà stipendiato dal sistema sanitario nazionale e la sua preparazione non sarà più settoriale, come lo è oggi, ma globale nel senso che riguarderà la mente ed il corpo intesi come un tutt’uno, un insieme unico e indissociabile . L’accademia universitaria insegnerà l’essenza della salute umana, tralasciando le ipotesi pregne dell’astratto istrionico dell’azienda farmaceutica, la quale sarà gestita e vincolata a dei principi morali inscindibili. Ogni società farmaceutica dovrà possedere al suo interno, nel consiglio di amministrazione, un “saggio” universitario nominato da un organismo statale di “controllo sull’etica nazionale”. Questo ente strutturato, vigilerà e sovrintenderà a tutte le questioni riguardanti la salute umana. Le liste di attesa saranno molto più snelle di ora ed in egual misura anche i pronto soccorso si concentreranno sulle reali urgenze, proprio perché il paziente, il cittadino sarà responsabile e persona libera. Persona libera perché non più terrorizzata e manipolata da un sistema volto al solo obiettivo del più bieco tornaconto. “Quando ci facciamo male, ci graffiamo, ci tagliamo, ci fratturiamo un gamba, sentiamo dolore, magari anche tanto dolore, di certo ci preoccupiamo, ma non eccessivamente, soprattutto se ci ingessano o ci medicano la ferita. Sappiamo bene, per tradizione e perché tutti lo dicono, che presto guariremo…è solo una questione di tempo. Se invece ci svegliamo, magari al mattino dopo una notte di incubi e di insonnia, con un’arto gonfio o un organo interno dolorante, senza associare il dolore ad un fatto ben preciso, come può essere l’incidente della frattura al perone, ci angosciamo oltremisura e cadiamo nel panico più profondo. Nella maggior parte dei casi non riusciamo a collegare questo tipo di dolore ad una causa…anche perché non l’abbiamo vista, toccata, percepita. Dal punto di vista biologico invece il nostro corpo funziona esattamente come nel primo caso, in maniera chiara. Di certo sarebbe opportuno che qualcuno ci aiutasse a capire i motivi di tale apparente ed inspiegabile reazione fisica.” La scienza della sociologia ci aiuta a capire i metodi di manipolazione collettiva e di massa e ne descrive i meccanismi. I “mass-media”, oggigiorno, conniventi e innocenti allo stesso tempo, sono entrati nella nostra vita e fanno ormai parte delle nostre abitudini. Non è certo questa la sede per discutere di tecniche di manipolazione collettiva, quindi si rimanda il lettore agli scritti dei più importanti sociologi esistiti ed esistenti: Hirsch con la sua “industria culturale”, il britannico Goldthorpe e le 7 classi sociali, Karl Marx e Max Weber e il paradigma del conflitto sociale, l’italiano Paolo Sylos Labini con i suoi tre tipi di reddito, Gerhard Lenski e la sua “Teoria del potere”, Katz e Lazarsfeld e gli strumenti di manipolazione, Durkheim e la teoria funzionalista, le leggi scritte della Mishnah e della Gemara del Talmud babilonese, ecc… Il sottoscritto non potrebbe scrivere tutto ciò se fosse alle dipendenze di una società facente parte del sistema. Ribadisco qui la necessità di approfondire e sviluppare il tema della libertà, perché una medicina che obbliga i propri pazienti ad un trattamento nasconde una profonda debolezza e non credo sia portatrice di maggior benessere nella collettività.
Oggi non esistono enti che promuovano una ricerca indipendente sui vaccini: i libri pubblicati, i convegni scientifici, le informazioni utilizzate dalle ASL provengono tutti da quelle stesse case farmaceutiche che producono i vaccini. La storia delle vaccinazioni è costellata di inverosimiglianze ed inganni. Da quando Jenner volle "vaccinare" invece di "vaiolizzare", fino alla ricerca attuale di un vaccino contro l’AIDS, tutto si fonda sul condizionamento delle menti.
La nostra società accoglie favorevolmente i vaccini. Noi siamo diventati dei consumatori dipendenti, sempre desiderosi di averne di più. Le case farmaceutiche multinazionali l’hanno capito bene e alimentano questa dipendenza. Ciò che i mass media pensano del vaccino rispecchia anche la concezione che hanno della malattia, del ruolo del medico e di ciò che significa farsi carico della propria salute a livello individuale e collettivo. Il vaccino evita che ciascuno si responsabilizzi e s’impegni in prima persona. Non tutta la scienza medica ha appoggiato la teoria vaccinale: vedasi la disputa tra tra Béchamp e il Pasteur.
Antoine Béchamp (1816 – 1908) fu uno dei più grandi scienziati del XIX secolo . Medico, chimico, naturalista, biologo, fu professore di chimica medica e farmaceutica presso la Facoltà di Montpellier, professore di biochimica e fisica all’Università di Parigi, poi Preside della libera facoltà di Lille. Dimostrò l’esattezza delle osservazioni di Claude Bernard sull’importanza del terreno specifico di ciascun individuo e fu il primo a comprendere l’origine microbica delle patologie infettive. Nonostante ciò, la sua opera è quasi sconosciuta perché è stata sistematicamente discreditata e falsificata a vantaggio degli interessi personali di Pasteur.
Béchamp riteneva che i microbi fossero un "processus": provenienti da un’unica fonte [delle particelle "prebatteriche" presenti in tutte le strutture organiche, dette " microzimi "], essi possono cambiare dimensioni e forma secondo lo stato di salute dell’organismo nel quale vivono [….]Le sue tesi sono state poi confermate da molti altri ricercatori e, nel 1980 alcuni batteriologi (Sorin, Sonea, Panisset, Naessens) hanno confermato che il polimorfismo batterico era un fatto scientifico inconfutabile: "se si sconvolge il mondo dei batteri con il nostro intervento, le conseguenze possono arrivare a compromettere la vita sulla terra", essi affermano.
Alcuni studi hanno egualmente dimostrato che i batteri possono trasformarsi in virus in funzione di ciò che gli viene dato come substrato nutritivo (cfr. S. Sonea e M. Panisset in Introduzione alla nuova batteriologia, stampa dell’università di Montréal, 1980).
Béchamp, fondatore dell’enzimologia, ha identificato minuscoli corpuscoli, più piccoli della cellula: i microzimi. Questi ultimi sono all’origine della vita e li si ritrova tanto nell’uomo che nell’animale, nel vegetale o nei microrganismi. Nell’uomo la loro forma varia secondo lo stato complessivo del terreno nel quale essi vivono e del quale si nutrono. La malattia si manifesta quando uno squilibrio turba le normali funzioni dei microzimi. Non mi risulta comunque che nella moderna università di oggi si insegni questo autore, proprio perché esiste il paradigma a monte che non lo tiene minimamente in considerazione. Ma quanti paradigmi ci guidano oggigiorno……..
Dott. Lorenzo Girodo