Tesori sepolti, il mare e il suo museo nascosto
Stufette a carbone, mestoli, un cannone, le stive delle navi, strutture di gru… Partendo dal panfilo di Rothschild alla nave da carico di paraffina, un intero museo nascosto si cela sotto i mari della Liguria .
In quelle acque si possono contare più di un centinaio di relitti censiti ad oggi, entro i 130 m di profondità, almeno una sessantina ancora da visionare e studiare.
Si ipotizza siano almeno quattrocento i monumenti nascosti oltre i 400 metri di profondità. L’avventura delle avventure , il classico Eden per un sommozzatore: vivere l’incontro con Marcella , un’antica corvetta antisommergibile UJ2210 affondata nel 44 davanti a Deiva Marina a 65 metri. La particolarità di questo relitto è la sua posizione verticale, tanto da dare l’impressione che stia navigando verso il cielo.
Tutti gli amanti di questo tipo di avventure hanno un nemico/alleato: i pescatori, normalmente sono loro a dare, dopo molte insistenze, le informazioni sull’esatta posizione dei relitti e i loro tesori, ma spesso, con le loro reti incagliate nelle strutture, costituiscono un pericolo grandissimo per tutte le esplorazioni subacquee . Ecco perché, se non ci accontentiamo di vivere l’avventura di visitare un relitto tramite qualche film o documentario, durante qualche festival specializzato o sul nostro comodo divano di casa, è sempre consigliabile immergersi con istruttori o guide esperte che conoscano bene l’ambiente che andiamo ad esplorare.
La Liguria per il nostro Paese è un vero Bengodi parlando di relitti esplorabili: a Capo Mele , circa a 90 metri troviamo il Ravenna , una nave passeggeri della prima guerra mondiale, adibita al trasporto militare, ancora.
Sempre in quelle acque è sepolto l’ Umberto I , un transatlantico di lusso adattato ad incrociatore sempre durante la grande guerra, si possono ancora vedere sala macchine e caldaie; il Città di Sassari invece è particolarissimo perché circondato dal carbone della caldaia e che con l’affondamento si è disperso in mare tutto intorno al relitto ed ora diventato pietra, sedimenti molto particolari che oggi costituiscono un autentico spettacolo.
Un altro relitto illustre è ovviamente il Transilvania , mai esplorato, a 300 metri di profondità, durante il suo affondamento morirono 311 uomini.
Si potrebbe continuare questo elenco ancora a lungo, tantissimi sono i relitti sotto le nostre acque che, con il loro carico di tesori e storia sepolti , attraggono studiosi e appassionati alimentando anche i documentari cinematografici per appassionati di mare e avventura, i festival specializzati con la missione di raccontarci avventura e mare come l’ Ocean Film Festival Italia , traggono a piene mani da questi reliquiari mai dimenticati sotto le nostre acque.