Newsletter 23
Notiziario on line – news letter n.23
Tribunale di Bari, sezione IV, sentenza 8 gennaio 2009 n. 11 - Giudice Sconditi REVOCATORIA ordinaria- azione volta a revocare il trsaferiemnto di un bene oggetto di leasing – inamissibiiltà – motivi – trasferimento della mera facoltà di acquisto del bene - sussitenza Nel contratto di leasing il concedente mette a disposizione di un altro soggetto (l'utilizzatore) un bene da costui scelto dietro il corrispettivo di un canone periodico e con facoltà per l'utilizzatore di decidere, al termine del contratto, tra restituzione del bene alla società concedente e l'acquisto del bene dietro pagamento di un prezzo stabilito ex ante, l'utilizzatore, pertanto, acquista non già la proprietà del bene al pagamento dell'ultima rata del leasing, ma solo il diritto al suo acquisto. Da tale impostazione discende la non revocabilità dell'atto con cui il bene oggetto di leasing, al momento del riscatto, sia trasferito direttamente a una terza persona, ancorché familiare dell'utilizzatore, intervenendo la cessione della proprietà direttamente tra lease e avente causa cui l'utilizzatore non trasferisce altro che il proprio diritto ad acquistare il bene avuto in locazione finanziaria e non già il bene stesso.
Tribunale di Torino, sezione IX, sentenza 8 gennaio 2009 n. 50 - Giudice Vitrò Vendita in genere – aliud – configurabilità – presupposti – funzionalità del bene - inadempimento del venditore – risoluzione del contratto . In tema di compravendita, il criterio distintivo tra la consegna cosidetta aliud pro alio e la mancanza delle qualità essenziali della cosa compravenduta va individuato sotto il duplice profilo del riferimento al genus e alla destinazione economico-sociale del bene. In particolare, deve concludersi per la sussistenza di un vizio redibitorio qualora la cosa presenti imperfezioni concernenti il processo di produzione o di fabbricazione, che la rendono inidonea all'uso cui dovrebbe essere destinata o ne diminuiscano in modo non irrilevante il valore, o ancora appartenga a un tipo o specie diversa da quella pattuita. Deve, invece, rilevarsi un'ipotesi di consegna aliud pro alio, legittimante come tale un'azione di risoluzione o di adempimento ai sensi dell'articolo 1453 del Cc, svincolata dai termini di decadenza e prescrizione ex articolo 1495 del Cc, qualora il bene compravenduto sia del tutto diverso da quello pattuito e rivelatosi di fatto funzionalmente del tutto inidoneo a fornire la utilità richiesta. Nella fattispecie, atteso che a fronte della chiara volontà manifestata dall'attore di procedere all'acquisto di tappeti da collezione di alto pregio, di antica o comunque vecchia manifattura e spesso connotati da rarità, venivano al medesimo consegnati dei tappeti meramente decorativi, come tali insuscettibili di assolvere alla funzione economico-sociale dei beni richiesti dal compratore, deve certamente concludersi per un'ipotesi di vendita aliud pro alio, con conseguente accoglimento della proposta domanda di risoluzione del contratto per inadempimento del venditore.