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Come Curarsi senza Farmaci in Gravidanza

Durante la gravidanza la donna deve affrontare cambiamenti, spesso molto fastidiosi, sia a livello psichico che fisico. La sua vita già strutturata deve fare spazio a questa nuova realtà. La sua autonomia viene ridimensionata e per tante donne non è facile trovare una via di mezzo fra la vita lavorativa ed il ruolo di madre. Questa situazione è frequentemente una delle cause predominanti dell’ansia. A questo si aggiunge la preoccupazione per il parto, la salute del figlio ed i dubbi sulla sua capacità nel gestire questo nuovo essere umano. I disturbi fisici possono essere di diverse entità: gonfiore alle gambe, dolore alla schiena, sciatalgia, disturbi gastrointestinali, ecc.


Sappiamo tutti che l’uso di farmaci viene molto ridotto durante la gravidanza per il pericolo potenziale che possono rappresentare per il feto. Fino a poco tempo fa, poco o nulla si poteva fare e la futura madre, in questo modo, si vedeva nella posizione di dover sopportare questi fastidi durante tutto il periodo precedente al parto.


Attualmente però abbiamo degli strumenti per poter alleviare in modo innocuo i sintomi che colpiscono grande parte delle donne incinte, come ad esempio il Linfodrenaggio Manuale , che è utilizzato per ridurre l’edema che inevitabilmente si forma a causa dell’insufficienza venosa e linfatica degli arti inferiori. Come terapia sono sufficienti una o due sedute a settimana. Non indicato invece in caso di insufficienza cardiaca grave non trattata, eczemi da contatto acuti, esiti recenti di trombosi ed asma grave. Un altro tipo di trattamento che ci sentiamo di segnalare è la Riflessologia Plantare . La Riflessologia risale a 4000 anni fa, praticata in Egitto e Cina. Viene riconosciuta nel mondo occidentale nel 1913 con le ricerche di un medico statunitense, Dott. William Hope Fitzgerald. Il piede è uno dei cosiddetti microsistemi (come le orecchie e le mani), cioè rispecchia con i suoi diversi punti e zone la rappresentazione delle diverse strutture e organi del corpo umano. La terapia consiste nella applicazione di diversi stimoli come pressione, allungamento e movimenti che cercano e trattano i punti bloccati. Tonificando e riequilibrando l’organismo, permette l’allentamento delle tensioni e dello stress, inducendo un benefico rilassamento. La Riflessologia Plantare può essere un supporto notevolmente valido durante il periodo della gestazione, migliorando la circolazione sanguigna e linfatica e armonizzando la funzionalità intestinale. Infine, durante il periodo di travaglio la Riflessologia aiuta la madre a mantenersi più rilassata e collaborativa e anche, attivando punti sensibili specifici, può facilitare il parto. Se ne sconsiglia la pratica in caso di travaglio prematuro ( prima della 37° sett.), di placenta previa di grado 2 o 3 (dopo la 32° sett.), o di idramnio. Una terapia che viene sempre più praticata, specie durante il periodo della gestazione e nel post-parto, è l’Agopuntura , tecnica con riconosciuta base scientifica, che ha dimostrato il suo effetto nel Sistema Nervoso Centrale, nel Sistema Nervoso Periferico e nel Sistema Endocrino. Attraverso la stimolazione di punti specifici induce la liberazione di neurotrasmettitori (encefalina e dinorfina), monoamine (serotonina e norepinefrina) e beta-endorfine nel sangue e nel liquor. Agisce anche sulla secrezione del cortisolo, sulla circolazione del sangue e sulla risposta immunitaria. Dipendendo dalla combinazione di punti scelta, si possono raggiungere diverse strutture e organi del corpo, ottenendo sia la regolazione della funzionalità che l’effetto anti-infiammatorio e antidolorifico, rilassante o tonificante secondo i casi. Tutto questo fa dell’Agopuntura un valido metodo complementare alla medicina convenzionale durante il periodo compreso tra gravidanza e post-parto. Articoli del British Medical Journal riconoscono l’Agopuntura come un metodo efficace per diminuire il tempo del travaglio riducendo la necessità dell’uso di ocitocina. Lo stesso per altri disturbi della gravidanza, per esempio la pubalgia, la sciatalgia e la cefalea. L’agopuntura dev’essere eseguita sempre da un medico abilitato alla tecnica. Durante la seduta la paziente dev’essere in una posizione comoda e sempre sotto la diretta osservazione del medico. L’inserzione degli aghi è praticamente indolore ed essi devono rimanere in posizione per 20 minuti circa. D’obbligo la previa disinfezione delle zone della pelle che saranno trattate. L’Agopuntura è particolarmente indicata durante la gravidanza in caso di: nausee, travaglio prematuro, dolore di diverse origini (sciatalgia, pubalgia, cefalea, ecc.), posizione anormale del feto, ansia, stress, preparazione e induzione del parto. Indicazioni durante il parto: facilitazione del parto, rilassamento, problemi del distacco della placenta. Indicazioni post-parto: condizioni di dolore per episiotomia e/o lombalgia, difficoltà nell’uscita del latte, mastite, ritardo nell’involuzione dell’utero, stitichezza, disturbi urinari, depressione post-parto e insonnia. Controindicazioni: in casi di tumori maligni, in caso di infezione batterica, diatesi emorragica e quando è indicato l’intervento chirurgico.


a cura della


Dott.ssa Aparecida Reis


(specialista in Pediatria, Omeopatia, Medicina Cinese e Agopuntura)