GUARIGIONE
“Dottore cosa significa guarire?”
E’ una buona domanda, importantissima.
E’ talmente banale che sembra incredibile: a volte basta solamente cambiare una
frase, esprimersi in un modo diverso, per cambiare discorso per fare universo.
Guarire significa avere la possibilità di cambiare frase del proprio discorso.
Ci sono persone che frequentano il mio studio che vengono in analisi e che
continuano a non cambiare frase.
Provo a spiegarmi meglio.
Le frasi che pronunciamo sono molto spesso l’espressione di una teoria.
Sono queste teorie le vere imputate in un’analisi o non imputate a seconda che
un’analisi guarisca o meno.
Se una persona mi dice: “dottore ho fatto un brutto sogno, che angoscia!”
oppure: “mi sento stressato!”, o“mi è venuto l’istinto di non rispondergli” sono frasi
che sono l’espressione di teorie vecchie e sbagliate che sono rivelatrici di una più o
meno grande psicopatologia.
Queste frasi rivelano un modo di pensare che va ritoccato, proprio come si ritocca
un affresco quando è stato restaurato male.
Basterebbe un niente, un piccolo salto per accorgersi della possibilità della
guarigione, invece stress, istinto, continuano ad essere l’espressione delle difficoltà
del cambiamento, del non rispetto del proprio corpo.
Spesso mi son chiesto quale tornaconto ha l’individuo per rimanere attaccato a
certi pregiudizi.
Per esempio come si fa a non capire che l’uomo non ha istinto sessuale: eppure
molte persone sono fissate a parlare e dire dell’istinto. E’ stupido forte: esiste
proprio l’inimicizia per il pensiero, inimicizia per la propria salute, e per il proprio
corpo.
Freud ci ha insegnato che i sogni non sono né brutti né belli, ma esprimono un
pensiero che è l’espressione del sognatore e non di un’altro.
Confondere il sogno con la futilità significa non offrirsi la possibilità di guarigione,
significa buttar via la propria fonte di ricchezza.
Dire che sono stressato significa dire niente e confondersi con una massa di non
pensanti.
Guarire può voler dire tante cose: una è sicuramente guarire dal sociale.
Davvero basta con lo sperare che vi sia un corpo sociale: il corpo, ce l’ha insegnato
Freud, è solamente individuale e ciascuno ha il diritto di riconoscerlo nella
costituzione che Contri ci sta offrendo in lingua italiana: è una grossa e ghiotta
opportunità per apprendere che cosa significa guarire.
La salvezza dell’individuo è legata all’universo, non al sociale né al gruppo.