L’IMPORTANZA DELLA CONSULENZA STRATEGICA
Come lo Studio si pone nei confronti dell’imprenditore, soprattutto in un momento critico come quello attuale?
Le dinamiche economiche internazionali di questi ultimi anni, nonché il livello esasperato di competizione che coinvolge oramai anche i settori più innovativi, hanno modificato, irrimediabilmente, il modo di fare impresa. Oggi le imprese devono saper gestire in modo consapevole e responsabile, la corsa all’innovazione tecnologica, focalizzarsi sulla riduzione del time-to-market e dei costi di gestione, nonché dotarsi di una migliore organizzazione, più dinamica, flessibile ed efficiente, come mai in passato. Parallelamente, anche il ruolo del Dottore Commercialista sta subendo una profonda trasformazione. Alle attività tradizionali, se ne sono affiancate altre ad elevata specializzazione e valore aggiunto: internazionalizzazione, innovazione, razionalizzazione dei costi e ricambio generazionale sono queste le grandi sfide del momento. Il management chiede oggi al Commercialista maggior supporto nelle analisi strategiche, nell’implementazione di un efficace sistema di controllo, o, nella fase di pianificazione finanziaria e fiscale, pretendendo risposte precise e tempestive. Aver operato per oltre 10 anni in diverse realtà aziendali prima di intraprendere la libera professione, è stata per me un’esperienza altamente formativa che mi ha reso particolarmente ricettivo nel comprendere le reali e dinamiche esigenze dell’imprenditore. ADC CONSULTING , dinamica struttura in cui interagiscono Dottori Commercialisti e Avvocati, si presenta al mercato e ai suoi Clienti con l’ambizione e la consapevolezza di poter essere un partner affidabile, fornendo soluzioni concrete e coerenti. Partecipare attivamente alla definizione delle strategie aziendali, contribuire a migliorare la redditività aziendale, lavorare a stretto contatto con i manager operativi nel definire gli obiettivi di crescita: questa la nostra mission.
Quali sono i vostri campi di intervento?
Sin dal 1999, data di fondazione dello Studio, cerchiamo di affiancare l’impresa su ogni fronte: dalla mera elaborazione dati, alla consulenza strategica in materia societaria e tributaria, alla corretta gestione delle operazioni straordinarie, sino all’offerta di servizi avanzati nell’ambito del controllo di gestione interno. Particolare attenzione è stata destinata alla consulenza gestionale e strategica attraverso l’implementazione di metodologie specifiche per le diverse tipologie di imprese clienti dello Studio. Sul sito www.adcconsulting.it è possibile trovare l’elenco completo dei nostri servizi. Lo Studio ha potenziato recentemente la propria struttura. Oltre a una valida squadra interna di professionisti, possiamo contare anche su una fitta rete di partnership esterne, tra cui alcuni dinamici studi legali, Società Fiduciarie e Broker assicurativi di alta specializzazione, capaci di garantire la massima assistenza su qualsiasi problematica, anche di penetrazione all’estero. Il nostro successo è fondato sulle qualità umane e professionali dei collaboratori: per questo i professionisti vengono scelti con cura tra quelli che condividono i valori di eccellenza professionale e di integrità morale dello Studio e del network.
In che modo lo Studio sta affrontando la crisi?
All’inizio pensavamo anche noi che la crisi fosse solo una bolla finanziaria e che non si sarebbe estesa a tutto il sistema economico ed industriale fino alle conseguenze che oggi conosciamo.
Devo dire che abbiamo intuito piuttosto velocemente che il mercato stava cambiando e che occorreva reagire prima che fosse troppo tardi. Era sufficientemente chiaro che la consulenza tradizionale era arrivata oramai al suo epilogo. Abbiamo così adeguato il nostro modello di offerta, proponendo nuovi servizi, anche in partnership con altri Studi. Questa è secondo noi la strada giusta da percorrere e i risultati ci danno ragione.
Come un’azienda può migliorare il proprio giudizio di Rating?
Gli strumenti maggiormente utilizzati per comunicare a terzi obiettivi e strategie, nonché il Valore di un’azienda, restano il budget ed il business plan. Non vi può essere controllo economico senza una corretta pianificazione e controllo dei flussi finanziari. Un buon supporto informatico può agevolare l’elaborazione di entrambi i documenti e deve essere flessibile a tal punto da consentire l’analisi di scenari alternativi. Tali documenti devono essere attendibili e dettagliati, ben redatti e commentati, nonché oggetto di revisione periodica. A questi deve poi far seguito una reportistica appropriata e altrettanto dettagliata. Oggi le imprese sono chiamate a potenziare la comunicazione finanziaria. Se vogliono dimostrare la sostenibilità delle proprie performance, dovranno presentare agli analisti, bilanci prospettici e cash-flow previsionali completi, trasparenti, attendibili e con un linguaggio appropriato, nonché “Note integrative” e “Relazioni alla gestione” più dettagliate, comprensive anche delle valutazioni di impatto ambientale. Dovranno altresì, dimostrare di disporre di un sistema di controllo interno efficiente, adeguato ed affidabile, tale da garantire una corretta gestione aziendale, anche a tutela degli stakeholder finanziari. Questo è uno dei fattori chiave di successo che l’azienda deve perseguire per continuare a garantirsi il proprio futuro.
Quale strategia si sente di consigliare ad un'azienda oggi in "crisi"?
La crisi sta modificando vecchie prassi e modelli organizzativi e di business, stili imprenditoriali e modalità di lavoro. Si sta delineando una nuova gestione industriale, efficace nella comunicazione, nell’organizzazione, negli strumenti operativi di gestione, nelle risorse umane, nell’identificare i bisogni del mercato ed efficiente nei processi, nei servizi, nei costi. Occorre adattarsi rapidamente ai repentini cambiamenti del mercato: è il momento di scelte coraggiose, di dimostrare il proprio talento imprenditoriale attraverso la messa in discussione delle proprie strategie commerciali, l’organizzazione aziendale, i rapporti con gli stakeholder, nonché cogliere nuovi fabbisogni e nuovi mercati. Oltre a tutto questo, è però necessario investire anche in comunicazione e il web è il canale che, a mio avviso, offre le migliori opportunità di visibilità e di penetrazione. Le opportunità ci sono, pensiamo per esempio ai ricchi mercati emergenti dove il prodotto italiano è ancora vincente, ed è per questo che bisogna avere il coraggio di cambiare e agire in modo nuovo e diverso. Riguardo alla politica di internazionalizzazione, al fine di limitare rischi e imprevisti, è consigliabile che le aziende, nell’individuazione delle aree di opportunità e di possibili partner, si affidino a Professionisti esperti nelle relazioni con il sistema finanziario dei Paesi di destinazione, nella conoscenza della fiscalità e delle normative societarie e lavorative di quegli ordinamenti. Il nostro partner per l’estero possiede un know-how e un’esperienza pluriennale sui mercati finanziari internazionali. Attraverso loro, lo Studio offre una vasta gamma di servizi che vanno dalla costituzione di Società, di Trust e Fondazioni in tutto il mondo, alla ricerca di uffici e sedi di rappresentanza, dalla mera registrazione di marchi, alla fornitura di directors e shareholders fiduciary. Inoltre, garantiamo assistenza nello sviluppo commerciale delle società che intendono espandere la propria attività in Europa, negli States, nei paesi BRIC e nella Penisola arabica.
Cosa ci riserva il futuro?
La speranza che il 2012 sia stato davvero l’anno horribilis e che da domani si possa appunto guardare al futuro se non con ottimismo, almeno con qualche ragione di credere che il peggio sia veramente passato. In realtà, se si osservano le stime del Fmi sul PIL dell’Italia, in calo dello 0,7% e l’incremento programmato dell’IVA, c’è poco da sorridere.
Difficile ipotizzare un rapido ritorno ai livelli pre-crisi nelle economie occidentali in generale e in Italia in particolare. La globalizzazione impone un confronto costante con operatori sempre più competitivi e qualificati e l’unica strada che vedo per la nostra economia è di razionalizzare la struttura produttiva per aumentare la produttività e tornare a competere nuovamente sul mercato globale. Oggi è diventato un fattore critico di successo la capacità di creare valore investendo nella ricerca, nell’innovazione, nell’internazionalizzazione enei processi. E’ altrettanto fondamentale che le imprese imparino a valorizzare anche il proprio patrimonio di risorse intangibili: l’acquisizione di nuove competenze e lo sviluppo delle risorse “invisibili” sono di vitale importanza per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’impresa.
La competizione internazionale ha premiato quelle società che per fronteggiare le difficoltà hanno saputo cambiare pelle, riposizionandosi in mercati ad alto potenziale e con prodotti a maggior valore aggiunto. Imprese che hanno saputo rivedere i propri punti di forza, facendo sempre maggiore leva sugli asset immateriali, quali: creatività, design, tradizione e know-how, che sono alla base del successo di molte imprese. In un contesto caratterizzato da proliferazione dell'offerta e crescente intensità competitiva, il brand è l'asset intangibile che riveste un ruolo di fondamentale importanza per la crescita e la competitività aziendale. Se, fino a un decennio fa, la marca era solo sinonimo di qualità, oggi rappresenta il più importante elemento di relazione con il consumatore; espressione di personalità e originalità, è ciò che contraddistingue un'azienda dalla concorrenza.