SEPARAZIONE CONIUGALE E PSICOLOGO GIURIDICO
Dott.sa Maria Emanuela Torbidone
Psicologa – Psicoterapeuta - Esperta in Psicologia Giuridica e delle Assicurazioni - CTU del Tribunale di Teramo – Collabora con diversi Studi Legali - Svolge la professione tra Roma e Teramo
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SEPARAZIONE CONIUGALE E PSICOLOGO GIURIDICO
In casi di separazione i coniugi si trovano solitamente davanti alla possibilità di avviare o una separazione consensuale o una separazione giudiziale.
Nella separazione consensuale i coniugi riescono a trovare un accordo sulle condizioni personali ed economiche della loro separazione; mentre nel caso in cui questi accordi non si raggiungono allora solitamente il legale di fiducia deposita un ricorso per intraprendere una separazione giudiziale.
E’ importante comprendere che nel caso di una separazione giudiziale, in cui è presente una conflittualità rispetto all’affido dei figli, genitori rinunciano alla possibilità di decidere insieme ciò che è meglio per i propri figli e delegano tali decisioni a terzi (giudici, consulenti tecnici, servizi sociali, ecc.)
Accade frequentemente che in caso di separazione giudiziale il Presidente o il Giudice Istruttore possono disporre una consulenza tecnica d’ufficio di carattere psicologico sull’intero nucleo familiare. La consulenza ha come obiettivo quello di permettere al magistrato stessi di conoscere la situazione familiare e a risolvere quindi il problema dell’affidamento dei minori quando non vi è accordo tra le parti.
L’obiettivo della consulenza tecnica è quello di valutare quale sia la migliore soluzione possibile circa l’affidamento del minore; quindi la funzione del consulente tecnico è valutativa , tuttavia vi sono situazioni in cui il consulente integra la finalità valutativa con l’adozione di una metodologia di tipo terapeutico o comunque di chiarificazione. Tuttavia è bene ricordare che, a voler seguire il Codice, la perizia deve essere solo e rigorosamente valutativa.