Largo ai Bioshopper e Shopper in PE al bando nel 2010? In teoria...
27 febbraio 2009 @ 08:47:47 CETCome spesso accade in Italia le leggi si prestano a libera interpretazione. Divieto in vigore, pur senza sanzioni, o solo una mera dichiarazione di principio?
Un nostro lettore, produttore di sacchetti per la spesa in polietilene, ci scrive chiedendoci lumi sulla messa al bando degli shopper in plastica non biodegradabile che dovrebbe entrare in vigore il 1 gennaio 2010 secondo quanto previsto in un emendamento contenuto nella Finanziaria 2007: "Molti miei clienti non vogliono fare riordini in quanto temono che questo prodotto non sia più conforme alle norme", ci scrive.
Abbiamo girato la domanda a Federazione Gomma Plastica , che rappresenta i trasformatori di materie plastiche, tra i quali i produttori di sacchetti in polietilene e in bioplastiche. "Quando si parla di sacchetti per la spesa in plastica vengono spesso citati due provvedimenti che dovrebbero entrare in vigore nel 2010 in Francia e in Italia , e che metterebbero al bando gli shopper in materiale plastico ad eccezione di quelli prodotti con biopolimeri - risponde la Federazione - Le cose, in realtà, sono diverse : In Italia, la Finanziaria 2007, approvata alla fine del 2006, conteneva sì due articoli che introducevano un bando ai sacchetti in polietilene finanziando allo stesso tempo con un milione di euro progetti tesi a sviluppare nuove soluzioni con biopolimeri, ma i decreti attuativi non sono mai stati emanati e così la norma può ritenersi oggi, agli effetti pratici, una mera dichiarazione di principio ".
Secondo la Federazione, "anche la tanto citata legge francese , analoga nei contenuti, è stata bocciata dalla Commissione Europea , che ha ritenuto il provvedimento lesivo della libera concorrenza. Il Governo francese sta ora modificando detta normativa". Più in generale, la posizione dell'Associazione è che: "Il Legislatore ha diritto di intervenire indicando le caratteristiche prestazionali di un manufatto, comprese quelle ambientali, ma non può imporre in modo ingiustificato di sostituire o abbandonare un materiale".
Di diverso avviso è il Senatore Francesco Ferrante , capogruppo PD in commissione Ambiente, promotore dell'emendamento in Finanziaria, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Polimerica: "L'emendamento si divide in due parti: un divieto alla produzione e commercializzazione dei sacchetti in plastica a partire dal 1 gennaio 2010, che per entrare in vigore non necessita di alcun decreto attuativo, anche se non sono previsti allo stato attuale provvedimenti sanzionatori collegati; e una seconda parte, che introduce la sperimentazione di soluzioni alternative, che richiede invece un decreto attuativo, mai emanato", dichiara.
Ferrante ammette che non è possibile passare, nel giro di una notte, dai sacchetti tradizionali a quelli in biopolimero , carta o cotone, ma che sarebbe invece auspicabile un passaggio graduale . Chiediamo allora come mai questa gradualità non è stata introdotta in Finanziaria nel 2006, invece di imporre un bando alla produzione dei sacchetti di polietilene: "Pensavamo di avere davanti tre anni e fondi per la ricerca, risorse e tempo sufficienti per avviare un processo graduale di sostituzione".
Federazione Gomma Plastica rammenta a questo proposito i numeri del mercato: solo in Italia, sono circa 200mila le tonnellate di shopper in polietilene immesse ogni al consumo, di cui quasi la metà circa destinate all'esportazione. Solo 8mila circa, invece, le tonnellate di bioplastiche utilizzate per produrre sacchetti per la spesa. “Riguardo i primi (sacchetti di plastica), annualmente ne vengono riciclate meccanicamente circa 80mila tonnellate, a cui andrebbe aggiunto un ulteriore quantitativo di sacchetti a fine vita recuperati per via energetica”, puntualizza.
"Il sacchetto in bioplastiche è una alternativa indispensabile nella raccolta della frazione organica dei rifiuti , lì dove il sacchetto compostabile e degradabile diviene parte del concime, senza inquinare le caratteristiche organolettiche dello stesso ammendante", conclude la nota della Federazione. Ma lo shopper resta comunque un'altra cosa, anche se i sacchetti per la spesa in bioplastica potrebbero fungere, una volta usati, come sacchi per la raccolta dell'umido.
Ogni tanto viene tirata in ballo anche una fantomatica Direttiva europea che dovrebbe mettere al bando i sacchetti in plastica sempre a fat data dal 1 gennaio 2010. Questa, però, sembra proprio una bufala...Non è che qualcuno fa confusione con la norma EN 13432 che riporta i requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione?
Detto tutto ciò, secondo voi cosa dovremmo rispondere al nostro lettore? Si accettano consigli . Scriveteci a: redazione@polimerica.it
P.S. Riportiamo di seguito il testo integrale dei due emendamenti contenuti nella Legge 27 dicembre 2006, n.296 e pubblicati sulla GU n.299 del 27 dicembre 2006.
1129. Ai fini della riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, del rafforzamento della protezione ambientale e del sostegno alle filiere agroindustriali nel campo dei biomateriali, è avviato, a partire dall’anno 2007, un programma sperimentale a livello nazionale per la progressiva riduzione della commercializzazione di sacchi per l’asporto delle merci che, secondo i criteri fissati dalla normativa comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario, non risultino biodegradabili.
1130. Il programma di cui al comma 1129, definito con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del Mare e con il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, da adottare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, è finalizzato ad individuare le misure da introdurre progressivamente nell’ordinamento interno al fine di giungere al definitivo divieto, a decorrere dal 1 gennaio 2010, della commercializzazione di sacchi non biodegradabili per l’asporto delle merci che non rispondano entro tale data, ai criteri fissati dalla normativa comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario.
Fonte : POLIMERICA.it