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Biodegadabile e compostabile sinonimi?.. biocompostabile sininimo di educazione

Biodegradabili sinonimo di compostabile?


Roma, 5 apr. - (Adnkronos) - Biodegradabile è sinonimo di compostabile? Come, in quanto tempo e a quai condizioni si degrada un 'bioshopper'? E il petrolio, c'entra o no? Sui bioshopper c'è ancora confusione e il termine "biodegradabile" può essere frainteso dai consumatori . Su questo tema il Libro Verde Ue "Una strategia per i rifiuti di plastica nell'ambiente" cerca di fare chiarezza, sollevando anche qualche perplessità sul corretto utilizzo della dicitura, almeno in alcuni casi. Pratici, leggeri, economici, ma purtroppo 'usa e getta', i sacchetti di plastica esercitano una notevole pressione ambientale: nel 2010, ben 95,5 miliardi di sacchetti di plastica (pari a 1,42 milioni di tonnellate) sono stati immessi nel mercato europeo, in prevalenza (92%) monouso, andando ad aggravare il peso dei rifiuti di plastica nell'ambiente marino. Solo lungo la costa toscana, i sacchetti di plastica sono stati pari al 73% dei rifiuti raccolti dai pescherecci. In seguito alla consultazione pubblica sui sacchetti di plastica del 2011, la Commissione europea sta valutando diverse opzioni come la plastica biodegradabile che, pur costituendo ancora un segmento di mercato ridotto, viene prodotta su scala industriale con una crescita, in Europa, che va dalle 0,23 Mt/annui del 2007 alle 0,93 Mt/annui nel 2011. Il termine " biodegradabile ", però, può essere frainteso dai consumatori. Spesso, ad esempio, i consumatori pensano che, se "biodegradabili", i sacchetti siano adatti al compostaggio domestico, ma la grande maggioranza delle plastiche biodegradabili può decomporsi solo in certe condizioni di temperatura e umidità e in strutture di compostaggio industriali e non si presta né per il compostaggio domestico, né si decompone in tempi ragionevoli se gettata nella spazzatura. Ci sono poi i casi di ' biodegradabilità dichiarata '. Ad esempio, la frammentazione della plastica accelerata da un agente ossidante (di norma un sale metallico) in presenza di ossigeno, calore e raggi Uv, produce frammenti microscopici di plastica che hanno proprietà simili alla plastica sfusa. I residui di questa oxodegradazione possono avere impatti incerti. La plastica oxodegradabile potrebbe rischiare di contribuire alla pressione già esercitata dalle microplastiche che raggiungono l'ambiente marino e potrebbe, pertanto, aumentare notevolmente il rischio di ingestione da parte degli animali. La presenza di agenti ossidanti nei flussi di rifiuti di plastica può anche rendere più difficile il riciclaggio della plastica. Sarebbe opportuno valutare - specifica il Libro Verde - se l'uso del termine "biodegradabile" sia lecito in questo caso. In più, la decomposizione nell'ambiente marino dipende da numerosi fattori: tipo di prodotto, presenza dei microorganismi giusti, temperatura dell'acqua e densità del prodotto. Una miscela tra amido e Pcl può impiegare dalle 20 alle 30 settimane nelle acque australiane contro i 20-30 giorni in sede di compostaggio. Inoltre, diverse plastiche biodegradabili potrebbero non decomporsi negli intestini di specie marine e le relative conseguenze rimarranno comunque un aspetto da risolvere. Le bioplastiche prodotte con risorse rinnovabili sono solitamente prodotte con amido estratto da mais, riso, canna di zucchero o patate, ma la designazione si riferisce all'origine della risorsa e non alla gestione alla fine del ciclo di vita. Sebbene la maggior parte delle plastiche biodegradabili attualmente siano bioplastiche, le stesse possono essere anche derivate dal petrolio o da una combinazione tra petrolio e risorse di origine biologica. Inoltre, alcuni polimeri di origine biologica, come il polietilene a base di bioetanolo, non sono biodegradabili.



Fonte : ADNKRONOS



In estrema sintesi, la parola biodegradabile NON è sinonimo di COMPOSTABILE. Per Essere Compostabile una bioplastica deve rispondere alle caratteristiche della norma EN 13432 , e questo i consumatori lo possono rilevare facilmente con la certificazione OK COMPOST posta sula sacco o shopper, che indica che un ente esterno ha certificato che il prodotto finito e Biodegradabile e compostabile secondo la EN 13432 e pertanto utilizzabile per raccolta della frazione organica destinata a produrre compost. Questo è il fine ultimo del prodotto, raccogliere materiale organico destinato a diventare compost e diventare esso stesso compost eliminado i costi della separazione del rifiuto organico dal sacchetto. Il sacchetto però diventa compost in situazioni compost controllate in breve periordo ( 6 mesi), ma non nello stesso tempo avvine se abbandanto in natura. Tutto si biodegrada, chi prima chi dopo.... in questo periodo, berve o lungo se abbandanota nella natura inquina ed in piu si spreca materia prima riciclabile. Le bioplastiche , biodegradabili e compostabli pertanto devono avere un fine, e non essere un alibi alla maleducazione di molti, che inquinano la natura e sprecano risorse destinabili al riciclo. Biodegradabile e compostabile alllora è sinonimo di educazione.