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MaternitĂ  ...tra gioia e dolore

Maternità...tra gioia e dolore
"E' un po' di giorni che mi sento strana...un'indescrivibile "emozionalità"...poi il seno turgido, qualche doloretto simil - mestruale.....ma sì sarà l'arrivo delle mestruazioni!! Per sicurezza però voglio fare il test....una "voce interiore" mi sussurra "...sei incinta...".....ed ecco il miracolo! Una nuova vita segnata da una doppia linea violacea...incredibile! Gioia...sgomento...paura...mi gira la testa ...ho il cuore in gola. Sono incinta. Divento mamma"
Mamma che parola straordinaria morbida, buona ,rotonda, avvolgente....
Ma cosa vuol dire realmente diventare "mamma"?
Quando nasce un bambino nasce anche una mamma o meglio dal concepimento accade qualcosa dentro la donna che la condurrà a una ri-nascita ...dentro di lei avverranno eccezionali cambiamenti sia fisici che psicologici che le plasmeranno una nuova identità. Il suo corpo abitato da una nuova creatura non sarà solo un contenitore ma vibrerà e sentirà insieme al nascituro. La donna incinta vivrà sensazioni ed emozioni uniche.
La maternità è un complesso , delicato e profondo processo di trasformazione e cambiamento che si ripercuoterà a livello fisico, emozionale , psicologico e in tutti i settori di vita della donna: nel rapporto con il partner, con il suo corpo e con la sessualità, con la sua famiglia di origine, con gli amici , con i colleghi di lavoro e con gli altri contesti da lei frequentati.
La maternità genera nella donna una "crisi di identità" che necessiterà di un tempo soggettivo di adattamento.
Questo processo di trasformazione profonda che inizia dal momento del concepimento e perdura dopo la nascita, e in un certo senso è in continua evoluzione , produce nella vita psichica della donna un'intensa fase regressiva che le riattiva parti emozionali infantili ; se da una parte tale regressione aiuta la donna a connettersi emotivamente con la sua creatura, dall'altra parte la rende più vulnerabile e fragile.
Al di là degli aspetti di rifiuto o di ambivalenza nei confronti del bambino che possono verificarsi nel vissuto di una madre, è estremamente affascinante e commovente l'opera compiuta dagli ormoni che fin dall'istante del concepimento innescano una serie di trasformazioni atte a rendere la madre gradualmente più sensibile, protettiva, nutriente e adatta all'accudimento del bambino.
Ed ecco affacciarsi il primo trimestre della gravidanza , quello che solitamente risulta essere caratterizzato dall'adattamento , dalle ambivalenze e dai malesseri della madre.
Ma è proprio in questo primo e delicato trimestre che prende vita la relazione madre-figlio , iniziano ad affacciarsi nella madre paure e dubbi ed inizia a consolidarsi insieme al papà quella che sarà per la coppia una nuova dimensione di vita : la genitorialità.
Uno stato di grazia, così viene definita dall'immaginario collettivo la gravidanza, ma non è sempre così.
Alla base di tutto si pone la questione del desiderio autentico: ho desiderato avere questo figlio in maniera incondizionata? è capitato? l'ho fatto per accontentare il partner e/o le aspettative della famiglia? perchè inizio ad avere una certa età ed è bene fare un figlio altrimenti potrei pentirmene? perchè una donna deve diventare madre prima o poi altrimenti la sua esistenza non è completa? perchè avevo timore che il mio compagno mi abbandonasse o per sanare un rapporto in crisi? perchè ero rimasta l'unica a non avere un figlio?
A ognuna la sua risposta.
Un tempo era consueto mettere al mondo molti figli, oggi sappiamo che il senso di famiglia ha subito un radicale cambiamento. La"famiglia patriarcale" è in fase di estinzione. Attualmente assistiamo ad una serie di rivoluzioni e conquiste di "libertà" che hanno portato alla formazione di nuovi modelli di famiglia : famiglia nucleare, monogenitoriale, ricomposta, estesa, mista, omosessuale, ecc.
La donna in tutto questo ha acquisito una maggiore libertà di scelta, può pianificare la sua esistenza seguendo la propria personalità e sensibilità.
Nonostante ciò la donna contemporanea deve o meglio sceglie di fare i conti con la carriera o semplicemente con il lavoro. Un tempo alla donna era precluso la dimensione lavorativa nella vita poichè il suo ruolo fondamentale era legato all'accudimento e crescita de figli nonchè alla cura di altri famigliari presenti sotto lo stesso tetto.
Molte donne associano l'idea di maternità ad una certa privazione della propria libertà , ad una limitazione o addirittura interruzione della propria carriera. Ma spesso è un pensiero inaccettabile quello di ammettere di non volere un figlio poichè si preferisce se stesse e la carriera.
Ad ogni modo far nascere un figlio per una donna oggi e riuscire a concigliare lavoro, vita di coppia, cura della casa, rapporto famigliare ed extrafamigliari ecc. risulta essere un'impresa piuttosto ardua se non condivisa e sostenuta adeguatamente.
E poi si affacciano i timori e le preoccupazioni che in maniera più o meno marcata costellano i nove mesi della gravidanza di tante mamme.
Timori e angosce legati al bambino e alla sua salute, alla corporeità che cambia, al parto, alle ripercussioni nel rapporto con il partner e con la famiglia di origine, al proprio senso di adeguatezza o meno.
Ed ecco trapelare durante la gravidanza un miscuglio di ansie , paure, rabbia, tristezza ,sensi di colpa .
A tal proposito può essere di notevole aiuto un percorso psicoterapeutico durante la gravidanza poichè nella gestante compare un'emozionalità vivida , definita da M.Bydlowski "trasparenza psichica" che favorisce l'emergere di emozioni e vissuti profondi attraverso una capacità di introspezione particolarmente fervida .