Sei in: Articoli: Glaucoma:
Ladro della vista
Tra le malattie subdole che spesso non vengono individuate finché il danno non è avanzato, un caso è quello del glaucoma , patologia oculare che nei paesi industrializzati è tra le più importanti cause di handicap visivo e nel mondo la seconda causa di cecità irreversibile. Non a caso gli anglosassoni la definiscono ladro silenzioso della vista , perché decorre in modo asintomatico e può andare avanti fino alla cecità: questo appunto se non la si diagnostica precocemente e non la si cura, mentre è possibilissimo farlo. Alla malattia verrà dedicato il 6 marzo il World Glaucoma Day, che vede in prima linea nel nostro paese l’Associazione italiana per lo studio del glaucoma (AISG) con quella dei pazienti (AIPAG), insieme con l’European Glaucoma Society (EGS).
Farsi controllare tra i 40 e i 50
L’iniziativa pone fortemente l’accento sulle esigenze di informazione e prevenzione. Sono gli stessi numeri dell’epidemiologia e della demografia a suggerirlo: il glaucoma aumenta infatti soprattutto per l’invecchiamento della popolazione; nel nostro paese colpisce circa il 2% degli adulti cioè 600 mila persone, quota che diventa il 4-8% dopo i 60 e il 10% sopra i 75. Il che significa anche una delle prime cause di cecità o, sul piano economico, 160 milioni di euro annui di costi totali (a parte quelli in termini sociali e di sofferenza). Il glaucoma in pratica è un progressivo danneggiamento del nervo ottico dovuta all’eccessiva pressione intraoculare (non c’entra quella arteriosa), per squilibrio tra afflusso e deflusso dell’umore acqueo; ci sono anche rari casi con pressione endoculare normale. Nella forma più comune, quella ad angolo aperto, questo è causato dal rallentato riassorbimento legato all’invecchiamento; ci sono poi forme ad angolo chiuso, secondarie, congenite, con cause traumatiche, infettive, patologiche e altro. Le zone di non visione che compaiono nel campo visivo (scotomi) inizialmente sono piccole e non vengono notate dal soggetto, man mano il campo si restringe e nella forma grave si arriva alla visione tubolare centrale, cioè nulla come guardando in un tubo, che diventa cecità. “La maggior parte dei pazienti non sa di essere in pericolo” sottolinea Carlo E. Traverso, membro dei direttivi AISG ed EGS. In uno studio condotto nel Nord-Est italiano era risultato per esempio che solo il 15% dei partecipanti con la pressione endoculare alta lo sapeva. “Perciò è necessario farsi controllare già tra i 40 e i 50 anni e periodicamente dopo i 60. Ci sono infatti terapie efficaci par arrestare il danno, mentre la funzione visiva perduta non è recuperabile”.
Familiarità e altri fattori di rischio
Per la diagnosi si ricorre prima di tutto alla tonometria , esame semplice e del tutto indolore della pressione intraoculare, e poi a perimetria , gonioscopia, oftalmoscopia e altre tecniche più sofisticate; per il trattamento si usano farmaci, di solito come colliri o gel, oppure s’interviene con il laser o la microchirurgia, o con chirurgia (soprattutto trabeculectomia). Ma, rispetto alla prevenzione, ci sono persone predisposte e fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma? Esiste una familiarità, con probabilità dieci volte maggiore se si hanno parenti di primo grado con la malattia; altri fattori sono la forte miopia e come detto l’avanzare dell’età. Ci sono poi situazioni che non predispongono, ma se si è predisposti o il danno è iniziato possono essere rischiose, ed è bene quindi evitarle: come bere liquidi in grande quantità specie se velocemente, esagerare con il caffè, fare esercizi o sforzi tenendo la testa al di sotto della linea della vita (dallo yoga a certi esercizi da palestra), suonare strumenti come la tromba, tutti casi in cui aumenta la pressione endoculare. La Giornata mondiale del glaucoma sarà un’occasione per informazioni, consigli pratici, per tutto quanto possa servire alla sensibilizzazione su prevenzione e diagnosi precoce, nonché sui trattamenti e sull’aderenza per quelli farmacologici. Vuol anche essere uno stimolo per investimenti per la prevenzione, mentre sul piano scientifico si stanno ultimando le nuove linee-guida dell’European Glaucoma Society.
Farsi controllare tra i 40 e i 50
L’iniziativa pone fortemente l’accento sulle esigenze di informazione e prevenzione. Sono gli stessi numeri dell’epidemiologia e della demografia a suggerirlo: il glaucoma aumenta infatti soprattutto per l’invecchiamento della popolazione; nel nostro paese colpisce circa il 2% degli adulti cioè 600 mila persone, quota che diventa il 4-8% dopo i 60 e il 10% sopra i 75. Il che significa anche una delle prime cause di cecità o, sul piano economico, 160 milioni di euro annui di costi totali (a parte quelli in termini sociali e di sofferenza). Il glaucoma in pratica è un progressivo danneggiamento del nervo ottico dovuta all’eccessiva pressione intraoculare (non c’entra quella arteriosa), per squilibrio tra afflusso e deflusso dell’umore acqueo; ci sono anche rari casi con pressione endoculare normale. Nella forma più comune, quella ad angolo aperto, questo è causato dal rallentato riassorbimento legato all’invecchiamento; ci sono poi forme ad angolo chiuso, secondarie, congenite, con cause traumatiche, infettive, patologiche e altro. Le zone di non visione che compaiono nel campo visivo (scotomi) inizialmente sono piccole e non vengono notate dal soggetto, man mano il campo si restringe e nella forma grave si arriva alla visione tubolare centrale, cioè nulla come guardando in un tubo, che diventa cecità. “La maggior parte dei pazienti non sa di essere in pericolo” sottolinea Carlo E. Traverso, membro dei direttivi AISG ed EGS. In uno studio condotto nel Nord-Est italiano era risultato per esempio che solo il 15% dei partecipanti con la pressione endoculare alta lo sapeva. “Perciò è necessario farsi controllare già tra i 40 e i 50 anni e periodicamente dopo i 60. Ci sono infatti terapie efficaci par arrestare il danno, mentre la funzione visiva perduta non è recuperabile”.
Familiarità e altri fattori di rischio
Per la diagnosi si ricorre prima di tutto alla tonometria , esame semplice e del tutto indolore della pressione intraoculare, e poi a perimetria , gonioscopia, oftalmoscopia e altre tecniche più sofisticate; per il trattamento si usano farmaci, di solito come colliri o gel, oppure s’interviene con il laser o la microchirurgia, o con chirurgia (soprattutto trabeculectomia). Ma, rispetto alla prevenzione, ci sono persone predisposte e fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma? Esiste una familiarità, con probabilità dieci volte maggiore se si hanno parenti di primo grado con la malattia; altri fattori sono la forte miopia e come detto l’avanzare dell’età. Ci sono poi situazioni che non predispongono, ma se si è predisposti o il danno è iniziato possono essere rischiose, ed è bene quindi evitarle: come bere liquidi in grande quantità specie se velocemente, esagerare con il caffè, fare esercizi o sforzi tenendo la testa al di sotto della linea della vita (dallo yoga a certi esercizi da palestra), suonare strumenti come la tromba, tutti casi in cui aumenta la pressione endoculare. La Giornata mondiale del glaucoma sarà un’occasione per informazioni, consigli pratici, per tutto quanto possa servire alla sensibilizzazione su prevenzione e diagnosi precoce, nonché sui trattamenti e sull’aderenza per quelli farmacologici. Vuol anche essere uno stimolo per investimenti per la prevenzione, mentre sul piano scientifico si stanno ultimando le nuove linee-guida dell’European Glaucoma Society.
Elettra Vecchia
Estratto da Dica33.it