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Non tutto il GRASSO vien per nuocere.

Non tutto il grasso vien per nuocere. Parola dei ricercatori del Joslin Diabetes Center (Stati Uniti) che hanno identificato il ruolo svolto da alcune cellule adipose, quelle che compongono il cosiddetto “grasso bruno”, nel bruciare calorie piuttosto che favorirne l’accumulo, come fa il “grasso bianco”. La ricerca è pubblicata su Endocrinology e apre la porta a nuove cure per l’obesità e il diabete.

I ricercatori hanno, infatti, identificato due “interruttori” molecolari che controllano una proteina, necdin , in grado di bloccare lo sviluppo del grasso bruno e quindi di favorire obesità e diabete. “Accendendo o spegnendo necdin si può quindi stimolare il metabolismo umano a bruciare più grassi ed energia”, spiegano i ricercatori guidati da Aaron Cypess.


È noto infatti che le cellule di grasso sono in grado di eseguire il processo conosciuto come autofagia cellulare, processo con cui le cellule fannopulizia delle parti danneggiate e "bruciano" le risorse energetiche. In questo compito le cellule di grasso bruno si sono dimostrate più efficaci di quelle di grasso bianco. Il tessuto adiposo bruno non solo aiuta a bruciare calorie, a regolare il bilancio energetico dell`organismo e la temperatura corporea, ma è un importante alleato nel controllo del peso corporeo. Dati recenti hanno infatti indicato che maggiore è la quantità di grasso bruno nell`organismo, minore è la massa corporea.


Studi precedenti della stessa squadra di ricercatori avevano ipotizzato che il grasso bruno fosse presente solo nei neonati e nei bambini, ma adesso si è scoperto che è “metabolicamente" attivo nel 5,4% degli adulti e soprattutto nelle donne.