Troppe mode sul caffe'
Macchiato, schiumato, marocchino, shakerato. C’era una volta il semplice espresso, buono e cremoso, preso senza zucchero né latte, bastava il solo aroma a soddisfare il gusto.
Per bere un caffè e tradire la moglie c’è sempre tempo, diceva Totò. E per un espresso di tempo ne serve davvero poco.
Passione degli italiani, negli ultimi tempi però il rituale del caffè è cambiato, si sono create una varietà infinita di alternative, grazie (anche) alle idee che arrivano da Europa e America.
Non solo si perde il sapore ma, realizzato con i filtri, l’americano fa perdere tutta la squisita qualità del caffè. Ma non tutti i mali vengono per nuocere. Se l’espresso comporta un consumo rapido al bancone, le caffetterie in stile anglosassone inducono al relax, rallentano il ritmo della giornata, creano una nuova esperienza di slow-coffee.
Durante la kermesse Cavaglieri terrà il laboratorio Barista 2.0, un training multimediale sulla sua professione. Helena Oliviero , campionessa di Cup Tasting, insegnerà come capire gusto, odore e colore delle diverse miscele. Ci saranno anche le dimostrazioni di Latte Art, ovvero come trasformare il cappuccino in un’opera d’arte usando la schiuma per disegnare. E si impareranno le regole per un espresso perfetto.