AMORE PINSA PRODUCTION

Sapete cos’è una Pinsa?



Partiamo dall’inizio e trasportiamoci nell’antica campagna laziale, al di fuori delle mura dell’Urbe, quando l’agro romano era abitato da contadini e pastori, che cercavano di accattivarsi la benevolenza degli dei e soprattutto dei sacerdoti, con delle semplici offerte.



Persone umili, povere, non avevano altro da offrire se non un impasto di farina di vari cereali poveri, come il miglio, l’orzo, l’avena e solo in seguito il farro, mescolato con acqua, erbe aromatiche e sale, cotto su pietre piatte poste sopra i carboni.



Di forma ovale e allungata (il termine Pinsa deriva dal latino “Pinsere” che significa allungare, stendere) questa specie di focaccia era utilizzata anche come base su cui poggiare diverse vivande o almeno questo è l’uso testimoniato nel VII libro dell’Eneide (I secolo a.C.) di Virgilio, dove troviamo le prime probabili allusioni a questo tipo di alimento che Enea, con il figlio ed i suoi comandanti, mangiò appena arrivato nel Lazio, accolto dal Re Latino e sua figlia Lavinia:



“Enea col figlio e co’ suoi primi duci
a l’ombre d’un grand’albero in disparte
degli altri a prender cibo insieme unissi.
Eran su l’erba agiati; e, come avviso
creder si dee che del gran Giove fosse,
avean poche vivande; e quelle poche
gran forme di focacce e di farrate
in vece avean di tavole e di quadre,
e la terra medesma e i solchi suoi
ai pomi agresti eran fiscelle e nappi.
Altro per avventura allor non v’era
di che cibarsi.”



Per questo motivo alcuni pensano che sia l’antenata della ben più famosa pizza.



Oggi la Pinsa non è più l’atavica focaccia povera, ma un prodotto moderno, pensato e adattato ai nostri tempi, alle nostre abitudini.



Le caratteristiche esclusive e distintive della Pinsa derivano sia dalle materie prime utilizzate sia dal processo produttivo adottato per realizzarla, grazie a una lenta e naturale levitazione che dura 72 ore, all'utilizzo di farine altamente selezionate (farina di frumento tenero di altissima qualità, farina di soia, farina riso) e a una piccola dose di olio ”EVO” l’impasto è povero di grassi, inoltre l’elevato contenuto di “acqua” circa il 75% riduce notevolmente le calorie.



Il risultato finale è un prodotto IPOLIPIDICO, IPOCALORICO e ad ALTA DIGERIBILITA' .



Per la diversa idratazione e levitazione dell’impasto, la Pinsa oltre ad avere meno carboidrati e grassi della pizza, ha una pasta che non ha rivali nella croccantezza della crosta e nella morbidezza della mollica, il suo sapore ricorda quello del pane antico.



E’ in grado di soddisfare i desideri culinari più esigenti, poiché può essere sia salata che dolce, si presta a una miriade di condimenti e variazioni, lasciando spazio immenso alla fantasia dei Pinsaioli.





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